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01/06/2014
Amarsi ancora a Parigi
CORRIERE DELLA SERA
/ AMARSI ANCORA A PARIGI
Kureishi: «Mi interessa il sesso dopo 30 anni insieme Tanto la storia del cinema è piena di prime volte»

LONDRA — Nell’era dell’Eurostar si parla con Hanif Kureishi al Café Rouge, ristorante francese di Shepherd’s Bush, a proposito di una coppia di insegnanti sessantenni di Birmingham che torna- no in treno a Parigi, sui luoghi del loro amore nascente. Il film Le Weekend, che esce in Italia insieme al libro omo- nimo (edito da Bompiani) che ne con- tiene la sceneggiatura, è la quarta col- laborazione tra Kureishi e il regista Ro- ger Mitchell (Notting Hill): dopo la ver- sione televisiva del Budda delle periferie (1993), i due hanno realizzato insieme The Mother con Daniel Craig (2003), Venus con Peter O’ Toole (2006) e adesso questa commedia un po’ ama- ra, ambientata in una Parigi da cartoli- na. Una novità per Kureishi, 59 anni, da sempre associato a Londra e alle sue etnie. Stavolta invece la scena è Mont- martre, rue de Rivoli, Tour Eiffel, la co- lazione al caffè leggendo «Le Monde». Perché Parigi? E perché la città ha un ruolo così importante? «Dipende dall’età dei personaggi. Nick e Meg vengono dagli anni Sessan- ta, sono cresciuti con la nouvelle vague di Godard, hanno studiato Sartre e De- leuze. Per noi inglesi repressi Parigi era la città delle libertà e delle proteste, la città delle barricate e della rivoluzione sessuale. Qualsiasi cosa sia diventata Parigi adesso, per quelli della mia ge- nerazione, e quindi per i due perso- naggi principali, era il luogo delle pos- sibilità intellettuali ed erotiche. Nick, frustrato professore universitario di fi- losofia a Birmingham, si commuove al Père Lachaise sulla tomba di Samuel Beckett». Le città possono essere buoni per- sonaggi? «A me pare di sì, per esempio Roma nella Grande bellezza. O Londra in My Beautiful Laundrette (il primo grande successo di Kureishi, del 1985). Londra è stata fondamentale per me che vole- vo parlare delle questioni etniche, lì c’era già tutto».
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