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liliana cavani
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liliana cavani
Da sempre votata a un cinema di impegno politico e sociale, Liliana Cavani inizia la sua carriera di regista con una serie di documentari storici televisivi di forte impatto. Nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio Francesco d'Assisi, ritratto non convenzionale del santo, influenzato dallo stile di Rossellini e dalle atmosfere pasoliniane. Nel 1968 Galileo presenta nuovamente una figura storica come occasione di discussione di temi di attualità. Seguono I cannibali (1969), L'ospite (1970) e Milarepa (1973). La risonanza critica e il successo di pubblico giungono con Il portiere di notte (1974), che descrive l'ambigua complessità di rapporti tra vittima e carnefice. Cavani ha diretto, tra gli altri, Al di là del bene e del male (1977), sulla vita di Nietzsche; La pelle (1981, dall'omonimo romanzo di C. Malaparte); Oltre la porta (1982); Interno berlinese (1985); Francesco (1989); Dove siete? Io sono qui (1993); Ripley's game (2002). Tra i suoi film televisivi, ricordiamo De Gasperi, l'uomo della speranza (2005), Einstein (2008) e Troppo amore (2012). Ha firmato anche la regia di alcune opere liriche come La traviata (1992); Cavalleria rusticana (1996); Manon Lescaut (1998). Nel 2012 è stata insignita del David di Donatello alla carriera e ha presentato fuori concorso alla 69a edizione della Mostra del cinema di Venezia il documentario Clarisse. Nel 2016 ha debuttato nella regia teatrale con la commedia Filumena Marturano, in scena al Festival dei due mondi di Spoleto.
ROMA 2018
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